Torna all'homepage
News
 
 
CARTA DEI DIRITTI
LO STATUTO
MODULO ISCRIZIONE
SEDI REGIONALI




Scrivici

21 November, 2013

L’ideologia gender si combatte studiandola
di -


Al convegno della Facoltà Teologica "San Bonaventura", il prof. Francesco D'Agostino individua nella psicanalisi un alleato nella difesa della naturale identità sessuale degli esseri umani
Di Federico Cenci
ROMA, 20 Novembre 2013 (Zenit.org) - Sarà perché se ne parla poco in tv, o forse per il suo nome inglese, sta di fatto che l’ideologia gender appare a molti come qualcosa di lontano dalla realtà di tutti i giorni. Un tema utile a far dibattere nugoli di studiosi, evidentemente alieni dalla concretezza del quotidiano. Eppure, la storia dovrebbe insegnare che ideologie inizialmente di nicchia finiscono spesso per tramutarsi in “pensiero dominante di una minoranza”, per usare una definizione del professor Roberto Tamanti.
È questo il destino verso cui è lanciata anche l’ideologia gender? Se n’è discusso ieri pomeriggio presso l’Aula Sisto V della Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” Seraphicum, dove Tamanti insegna e dove, per l’occasione, ha moderato il dibattito cui ha partecipato, tra gli altri, Francesco D’Agostino, dell’Università di Tor Vergata.
L’introduzione è stata affidata a padre Domenico Paoletti, preside della “San Bonaventura”. Il teologo ha richiamato la necessità di un approccio interdisciplinare per affrontare il tema del gender, il quale si prefigge di annullare la dualità uomo-donna, classificandola come mero dato culturale. “Una società individualistica - ha osservato padre Paoletti - va aiutata a saper cogliere l’armonia delle differenze”. Riprendendo il discorso di Benedetto XVI alla Curia Romana dello scorso dicembre, Paoletti ha dunque definito il gender foriero di una “rivoluzione antropologica” che mina alla base i “valori fondamentali dell’esistenza umana”.
La diffusione di una tale ideologia rappresenta pertanto una minaccia, o meglio “uno scenario inquietante”, come l’ha definita all’inizio del suo intervento il professor D’Agostino. A suo avviso, tale minaccia è oltremodo complessa, poiché “i vecchi modi di pensare” non sono più in grado di contrastare “la grave situazione di crisi culturale nella quale ci troviamo”.
La relazione del professor D’Agostino è partita riavvolgendo i fili della storia umana. Nel corso dei secoli, ha ricordato durante il suo excursus, tutti i sistemi giuridici hanno sempre convenuto nel definire la società secondo un modello patriarcale. Questa struttura sociologica arranca a partire dalla nascita della modernità. In questa fase della storia quel modello “è entrato in crisi sotto diversi profili, ancora poco conosciuti e poco esplorati”.
Anzitutto, ha detto D’Agostino, “la scienza moderna ha cominciato a sostenere che la sessualità è un fenomeno incredibilmente complesso”. Se fino a quel momento essa era pensata come un dato puramente anatomico, da quel momento in poi la dimensione anatomica è stata affiancata da altri elementi quali la questione ormonale e la questione genetica. “L’ingenuità” dell’identificazione sessuale da parte dell’ostetrica fondata sul riconoscimento dell’organo genitale del neonato entra così in crisi.
Una crisi che irrompe prepotentemente, demolendo i “vecchi paradigmi”. Questa fase sancisce peraltro l’epilogo del mito dell’ermafrodite. “L’ermafroditismo non esiste per una ragione logica e genetica”, ha commentato D’Agostino. “Se il femminile è XX e il maschile è XY - la spiegato - non esiste un medium, ma possono esistere varie alterazioni dei cromosomi”. Le patologie genetiche sono dunque numerose - circa “una settantina” - alcune sono state scoperte “relativamente da poco”, altre “restano ancora da scoprire”. Molte di queste creano “problematiche terribili”, tali da suggerire alla persona il dubbio: chi sono davvero io? Una domanda che fa “scricchiolare” il bipolarismo sessuale.
Ma il quadro è a tinte ancor più cupe. Il professor D’Agostino ha rammentato che “oltre ai problemi biologici della sessualità, che talvolta possono essere curati, vi sono i problemi psicologici, di ardua risoluzione”. È da essi che trae origine il transessualismo, un fenomeno su cui “c’è ancora moltissimo da capire e da studiare”. Il transessuale, infatti, non presenta anomalie biologiche, eppure si percepisce di orientamento diverso dal proprio genere sessuale. Sono casi questi, in cui la psiche non è armonizzata con il corpo.
L’ontologia naturalistica, oggi, deve poi guardarsi anche da minacce di carattere “scientificamente meno oggettivo”, ma forse per questo “oltremodo inquietanti”. D’Agostino vede queste minacce come conseguenza dell’atteggiamento prometeico dell’uomo moderno. “Tutto ciò che non dipende da noi, compreso il dato biologico dell’identità sessuale, è irrilevante e può essere modificato”, afferma la cultura che sembra imporsi in questa società liquida. È da qui che nasce il gender, “l’idea che l’identità sessuale possa essere il prodotto di un processo intenzionale e volontario”. Un processo che D’Agostino ha definito “metabiologico”.
“L’ideologia del gender”, ha ammesso il professore, “oggi dilaga da tutte le parti”. La prova di ciò è costituita dalla resa dei sistemi giuridici al cospetto di questo fenomeno. “Il grande sistema dei diritti umani - ha proseguito D’Agostino - non è stato pensato a partire dalla differenza sessuale”.
È questa origine giuridica che ha prodotto “conseguenze a cascata” che conosciamo tutti, come il matrimonio omosessuale e la cosiddetta omoparentalità. Oltre a queste più note, tuttavia, ne stanno spuntando altre ancora. Il professor D’Agostino ha ricordato quanto avvenuto di recente in Germania, ovvero l’introduzione “di una terza casella per registrare anagraficamente i bambini, accanto alle classiche maschio e femmina, che risponde al nome di neutro”. Per rimanere in casa nostra, si è poi ricordato il caso del liceo romano “Mamiani”, dove sui libretti delle giustificazioni, i termini madre e padre sono stati sostituiti da genitore 1 e genitore 2.
Questi esempi non vanno banalizzati, ha ammonito D’Agostino, poiché generano un grave “smarrimento antropologico”, di cui i movimenti omosessuali si giovano per imporre una “immagine asessuata dell’uomo”. Il contesto verso cui ciò ci proietta è quello in cui la differenza sessuale verrà “giuridicamente azzerata” sancendo il trionfo dell’ideologia gender.
A questo punto D’Agostino ha posto una domanda: “Sono consistenti le teorie del gender?”. La risposta che ne è seguita è stata negativa, ma non per questo va sottovalutato il suo impatto sociale. L’esempio citato è stato quello del razzismo hitleriano, “teoreticamente grossolano”, benché diffuso “in modo pazzesco” nella società tedesca dell’epoca.
Dunque, seppur inconsistente, l’ideologia gender oggi “sta vincendo dal punto di vista comunicativo” e lo si constata “a tutti i livelli: nella pubblicità, nel cinema, nei giornali, ma anche nell’atteggiamento comune dei giovani”.
Di fronte a una tale diffusione di questa ideologia, D’Agostino invita ad abbandonare le “battaglie di principio”, che risultano ormai “sterili”. L’unica via da seguire è quella dello studio, per “capire la sostanza delle cose”. “Le cose - ha proseguito D’Agostino citando San Tommaso d’Aquino - non mentono”. Per riconoscerle è richiesto però il coraggio di trovare alleati “imprevedibili, in genere persino bistrattati dalla tradizione cristiana”.
In questo campo, “una straordinaria occasione per approfondire la questione” è offerta dalla psicanalisi. D’Agostino ha citato lo psichiatra francese Jacques Lacan, “sicuramente non cristiano, sicuramente freudiano, ma che è il più accanito avversario dell’ideologia gender”. Per lui, “la vera presa di coscienza della sessualità è rinuncia al possesso dell’altro, ma anche rinuncia all’ingenua pretesa di fusione con l’altro”. Lacan ci spiega che “abbiamo bisogno del bipolarismo sessuale per riconoscere il nostro limite antropologico”, poiché “la pretesa di un amore totale porta all’autodistruzione”.
Un’esatta comprensione della nostra bipolarità sessuale, ha dunque affermato D’Agostino, serve a farci capire che “la radice di un’autentica saggezza risiede nel limite e non nel suo superamento”. D’Agostino ha concluso ricordando l’importanza del fatto che “siamo creature e non creatori”, un dato fondamentale di cui l’ideologia gender si è completamente dimenticata e che sta a noi ripetere affinché “le parole possano entrare nella storia e, magari, modificarla”.


SI ALLA FAMIGLIA
di - FNC


Famimiglie Numerose Cattoliche aderisce al convegno

Convegno 1 Dicembre 21013 ore 15.45 Centro Incontri della Regione Piemonte c.so Stati Unuti, 23 Torino

PROGRAMMA

15.45 Introduzione
Massimo Introvigne

Saluto di un rappresentante delle
Sentinelle in piedi

16.15 Leggi e ideologia di genere
Mauro Ronco, ordinario di Dirirto penale
nell'Università di Padova

La politica e l'ideologia di genere Alfredo Mantovano, magistrato, gili Sottosegretario agli Interni

17.30 Coffee-Break

18.00 Tavola rotonda

Moderatore: Riccardo Cascioli, direttore La nuova Bussola Quotidiana

Sono stati invita ti i par1amentari: Maurizio Sacconi, Alessandro Pagano, Lucio Malan, Gianluigi Gigli, Lucio Romano.

Intervengono: Carlo Costalli Presidente nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori, MeL),
Roberto Gontero (Presidente nazionale dell'Associazione
Genitori Scuole Cattoliche, AGESC),
Redi Sante Di Poi (Presidente nazionale
Federazione Italiana Scuole Materne,FISM)



19 November, 2013

GENDER : indottrinamento da parte delle Istituzioni
di - Vittorio Lodolo D’Oria


Commenti al documento “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”
(approvato dal Dipartimento delle Pari Opportunità il 29.04.13)

Di seguito si indicheranno le ragioni tecniche e di contenuto per le quali il suddetto documento è di inaudita gravità, contraddittorio nonché irrispettoso del Popolo italiano e delle Istituzioni che lo rappresentano.

1. Il documento in esame non è stato sottoposto in alcun modo a un voto del Parlamento ai fini della sua approvazione;
2. Il documento è stato adottato quando il Governo Monti era dimissionario da oramai 4 mesi e poteva gestire solo l’ordinaria amministrazione;
3. Il Governo Monti era di natura squisitamente tecnica e non aveva altri compiti se non quello di traghettare l’Italia fuori dalla crisi economica;
4. Proprio in virtù del punto precedente, il Dicastero delle Pari Opportunità era stato cancellato ed affidato come Dipartimento in delega al Ministero del Lavoro;
5. Infine il Governo politico precedente aveva deliberatamente ritenuto di non dovere/volere assumere alcun provvedimento per recepire la Raccomandazione del Consiglio Europeo del 31.03.2010.
Venendo invece ai contenuti, si elencano le molteplici ragioni per cui il documento deve essere immediatamente dichiarato privo di valore e ritirato:

1) GENITORI ESCLUSI. L'educazione sessuale dei figli compete ai genitori e può essere in parte demandata ai docenti solo previo consenso dei primi. Questo principio costituzionale, riconosciuto anche dai documenti di raccomandazione della UE, è ribadito anche all'interno del vigente documento di "Strategia Nazionale..." (approvato il 29.04.13) che a pag. 15 recita: "...Risulta peraltro irrinunciabile la partnership educativa tra famiglia e scuola...". Inutile dire che il principio è stato del tutto disatteso: nessun gruppo/associazione familiare è stato infatti invitato a far parte del gruppo di lavoro (GdL) per la stesura dello stesso (vedi decreto di costituzione del GdL del 20.11.12).

2) DOCENTI ESCLUSI MA INDOTTRINATI. Oltre alla prima agenzia educativa (la famiglia) è stata esclusa anche la seconda (la scuola). Nella stesura del succitato documento di "Strategia Nazionale..." non sono state interpellate nemmeno le associazioni professionali dei docenti che hanno invero costituito il target dell'operazione di indottrinamento ideologico (che - secondo il documento - "spazia dalla scuola materna fino all'università della terza età".

3) IDEOLOGIA ANZICHE' SCIENZA. Chi volesse approfondirne origine e storia dell'ideologia del Gender può leggere la storia del padre nobile (Kinsey): un entomologo (studioso d'insetti) che si dilettò a studiare la sessualità umana in particolari categorie di persone provenienti da carceri e scuole a rischio. L'entomologo pervenne alla conclusione che la sessualità è una realtà che presenta due estremi, l'omosessualità e l'eterosessualità, mentre il punto medio - che dunque rappresenta la normalità nell'individuo - è la bisessualità.

4) LGBT IN CATTEDRA. Una volta esclusi i genitori e i docenti dei ragazzi, sono di converso state invitate a far parte del GdL esclusivamente 29 associazioni LGBT che rappresentano una sparuta minoranza della società. Realtà che altro non sono se non l'espressione di un'ideologia (quella del Gender) priva di una vera base scientifica. Siamo pertanto di fronte al più classico esempio di "dittatura della minoranza" che impone un indottrinamento acritico e generale della società tutta, senza che questa possa neanche esprimersi a riguardo.

5) CORRESPONSABILITA' EDUCATIVA DEI GENITORI CALPESTATA. Negli stessi giorni (20.11.12) in cui al Dipartimento delle Pari Opportunità (DPO) costituiva il GdL con 29 associazioni LGBT, con sprezzo del ridicolo il Ministero dell'Istruzione (MIUR) diramava (22.11.12) le "Linee di Indirizzo sulla Partecipazione dei Genitori e Corresponsabilità Educativa". Che il MIUR fosse a conoscenza dell'operato del DPO, ne è prova il fatto che lo stesso MIUR faceva parte del Tavolo di Coordinamento Interistituzionale appositamente attivato per la stesura della "Strategia Nazionale...".

6) EFFETTI PERVERSI DELLA STRATEGIA NAZIONALE. Il documento di "Strategia Nazionale..." approvato dal DPO il 29.04.13, peraltro mai avallato da un voto del Parlamento, è dunque stato elaborato in assenza di rappresentanti delle due agenzie educative riconosciute dalla società (Famiglia e Scuola). I suoi nefasti effetti non hanno però tardato a farsi sentire sul territorio con l'attivazione di corsi sull'ideologia Gender per docenti (Liceo Gritti di Mestre) con indottrinamento di alunni/studenti; attraverso la circolazione di libretti ideologici (Piccolo Uovo; Il segreto di mio papà ...); grazie alle rappresentazioni teatrali per scuole medie (Torino) etc. Il documento prevede anche l'accreditamento di associazioni LGBT ai fini della formazione nelle scuole.

7) FINANZIAMENTI OCCULTI. Nonostante tutti i punti di cui sopra e la cronica carenza di fondi per le attività della scuola, nelle maglie dell'ultimo decreto scuola, convertito nel Novembre u.s. in legge, è stato surrettiziamente allocato un finanziamento di 10 milioni di euro per supportare anche l'indottrinamento dei docenti sull'ideologia del Gender. Il contribuente ignaro si troverà pertanto a dover pagare l'indottrinamento dei propri figli in materia di "educazione alla sessualità" da parte di chi possiede idee del tutto originali ed opinabili dai punti di vista biologico, sociale ed etico.

8) ANACUSIA ISTITUZIONALE. Nonostante le allarmanti preoccupazioni sull'argomento, manifestate con lettera del FORAGS (Forum Regionale Genitori Scuola) lombardo al direttore regionale (15.04.13) e del FONAGS (Forum Nazionale Genitori Scuola) al Ministro Carrozza (12.11.13), non è stato ancora dimostrata attenzione istituzionale alla delicata questione.

A fronte dei punti di cui sopra si richiedono sulla questione "educazione alla sessualità" i seguenti interventi con urgenza:

1) Il ritiro immediato del documento "Strategia Nazionale..." e la cancellazione di tutti i suoi effetti
2) l'attivazione di un panel scientifico "bilanciato" che affronti la questione del reale fondamento scientifico dell'ideologia del Gender
3) in seconda battuta l'attivazione di un GdL delle associazioni familiari e del FONAGS
4) contestualmente un GdL delle associazioni più rappresentative dei docenti
5) un GdL misto genitori-docenti che consenta l'interattività tra le due agenzie educative
6) presentazione finale dei risultati dei lavori svolti.

Vittorio Lodolo D'Oria
Portavoce delle Famiglie Numerose Cattoliche




Sede Nazionale via Breda 18 Castel Mella (BS) Tel. 030 2583972

Aggiungi ai preferitiAggiungi questo sito ai preferiti

Webmaster: cogio

Le foto non di proprietà di FNC sono state reperite in rete, se qualcuna di queste dovesse essere coperta da diritti d'autore, siete pregati di segnalarcelo. Provvederemo a rimuoverle.